Assemblea Generale 2017... Parigi!

Dal 23 al 25 giugno si terrà l'Assemblea generale 2017 della FESC a Saint-Leu-d'Esserent, intorno a Parigi.
Come dicono gli organizzatori sarà l'occasione per un week end alla scoperta delle ricchezze cluniacensi della capitale

Qui potete trovare il programma 

http://www.sitesclunisiens.org/files/docs/saintleudesserentparis2017programme.pdf

Qui potete iscrivervi: 

http://www.sitesclunisiens.org/files/docs/bulletinparisdeols.pdf

L'Assemblea generale della Federazione Europea dei siti cluniacensi (FESC)

Dal 22 al 26 giugno anche l'associazione culturale "In Agro Calventiano" ha partecipato all'Assemblea generale della Federazione Europea dei siti cluniacensi (FESC), alla quale Vizzolo Predabissi è associata da diversi anni. L'Assemblea Generale (la 22esima contando l'anno di fondazione della FESC, il 1994) ha avuto l'eccezionale profilo di un viaggio culturale attraverso l'Europa, da Vizzolo fino alla provincia di Palencia nella regione di Castilla Y Léon, nel nord ovest della Spagna.
Siamo partiti in sei (rappresentanti del comune di Vizzolo, di "In Agro Calventiano" e simpatizzanti) alle 8.45 di martedi 21 giugno dalla stazione di porta Garibaldi a Milano, ed a bordo del Tgv delle ferrovie francesi nel pomeriggio abbiamo raggiunto quello che per diversi di noi è ormai uno scenario familiare, una sorta di "n" patria - ciascuno metta il numerale che vuole... - la cittadina di Cluny in Borgogna, dipartimento di Saone-et-Loire, dominata dal campanile del transetto della colossale abbazia dei Ss.Pietro e Paolo.

Il mattino seguente, fra la nebbiolina dell'alba, ci siamo uniti a un nutrito gruppo di rappresentanti di siti cluniacensi francesi, svizzeri, inglesi e polacchi, ed abbiamo fatto rotta su due bus verso il sud ovest della Francia. Strada lunga, che ci ha ricordato i 540mila km quadrati di estensione francese, con l'attraversamento successivo dell'Alvernia, della Corrèze, della Dordogna e infine dell'Aquitania. Tappa nel sito cluniacense di Carennac in Dordogna (patria del letterato seicentesco Fènelon), che conserva uno dei pochi chiostri romanici di piena età cluniacense e un gruppo scultoreo del XVI secolo singolarmente simile al "Compianto sul Cristo morto", affettuosamente detto “I caragnon de San Peder”,  presso la chiesa dei Santi Pietro e Biagio in Melegnano. In serata arrivo a Bayonne nella regione basca francese.

Il 23  attraversamento della frontiera con i monti baschi attorno. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto la provincia di Palencia, un bel po' più a ovest lungo la via "francès", cioè in discesa dal nord Europa, per il cammino di Santiago de Compostela. Il pomeriggio visita approfondita ad alcune chiese delle località di Fròmista e Villalcazar de Sirga, lungo il Cammino di Santiago fra la XVI e la XVII tappa.

A Fròmista, in particolare, l'esistenza nella chiesa di San Martino di capitelli che riprendono alcuni esatti motivi di quelli di Moissac (celeberrimo sito cluniacense presso Tolos

a) offre visivamente l'immagine di quella spettacolare e sorprendente "globalità dei valori" generata dalla fraternità cluniacense europea in pieno Medioevo. Spettacolare e sorprendente anche il nostro alloggio spagnolo: l'hotel San Zoilo di Carrìon de los Condes, una struttura alberghiera che ingloba una chiesa intera - e di non piccole dimensioni – con un sontuoso chiostro rinascimentale-barocco che ci dice della copiosa presenza benedettina fra queste mura severe. Il vento e il freddo notturno della Meseta hanno accompagnato, connessi ai nostri smartphone, la notizia della "Brexit", l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.

Ed eccezionalmente, oseremmo dire costruttivamente, abbiamo avuto l'occasione di commentarla assieme a inglesi, francesi, svizzeri, polacchi e ... italiani naturalmente.
Il 24 mattina presso il teatro di Carriòn de los Condes l'assemblea generale, con approvazione del nuovo Statuto e regolamento FESC, votati dall'88 per cento dei delegati.
Il giorno successivo abbiamo ripreso la rotta verso la Francia avendo l'occasione di visitare la borgata di Sahagùn, con le sue molte chiese e monasteri fra cui quello dei Ss.Facundo y Primitivo, che conserva le spoglie del re di Castiglia, Galizia e Lèon Alfonso VI, grande benefattore di Cluny ai tempi del massimo splendore e della costruzione dell'enorme abbaziale di Cluny III. In serata ancora un priorato di Cluny, quello di Mouchan (Lot-et-Garonne) e notte trascorsa ad Agen, sempre nel sud-ovest.

Domenica 26 rotta verso Cluny con la visita, lungo la strada, del priorato di Moirax (Lot-et Garonne), un'altra spettacolare chiesa romanica cluniacense che porta i segni di un evento ancora tangibile nel circuito medievale di queste zone: la Guerra anglo-francese dei Cento Anni (1327/1453), con le sue devastazioni irreparabili.
Tornati a Cluny abbiamo concluso lunedi 27 nel migliore dei modi: invitati nella dimora del presidente della FESC Armand Gènoux, cioè nel priorato cluniacense di San Maiolo in Cluny riadattato ad abitazione. Champagne per tutti, e alla prossima.
                                                                                                                                                                                (e.d.)

Siti cluniacensi italiani: Castelletto Cervo (BI)

Ma... cos'è un "sito cluniacense"?

Riprendendo quanto definito dalla Federazione dei Siti Cluniacensi, di cui anche Santa Maria in Calvenzano è parte, la questione complessa di una definizione di un "sito" come "cluniacense", nasce con la Federazione stessa e probabilmente per molto tempo ancora non potrà essere risolta definitivamente!

La Federazione ha fornito nel tempo le risposte che le sono servite a delinerarne l'identità, risposte convalidate dal suo Comitato Scientifico; queste risposte le consenteno di indicare quella che chiamiamo "rete cluniacense", comprendente anche siti non strettamente di ispirazione monastica. Potrà sembrar strano, ma sotto la denominazione di "sito cluniacense" non ci sono infatti solo abbazie!

 
Ma... quanti sono in tutta Europa questi "siti"?

Un'analisi storica è davvero difficile: alcuni storici indicano in 700 il numero di siti alle dipendenze monastiche di Cluny, ma se allarghiamo l'arco temporale arriviamo a 1.400 o 1.500! Tutto dipende pertanto dal periodo storico preso in considerazione, ma anche dalla natura del sito in questione: si tratta di una creazione di Cluny? Di un monastero "riformato" passato a Cluny? O di un'abbazia precedente che si unisce? Tante sono state le modalità di "adesione" a Cluny!

 
Dunque "cluniacense" significherebbe...

La "rete cluniacense" non si limita dunque solo ai monasteri. Essa comprende luoghi nei quali si canta la lode di Dio, come le abbazie e i priorati, ma anche le parrocchie, così come i siti dedicati alla fornitura di beni di sostentamento dei monaci e la gestione di tutte le terre a loro date... La rete storica di Cluny consiste quindi di una serie di terreni e proprietà con funzioni diverse tra loro; con ruoli certamente religiosi, ma anche politici ed economici. Queste differenze rendono quindi difficile determinare il numero esatto di siti legati a Cluny. Quel che certamente sappiamo è che troviamo questi siti in tutta l'Europa occidentale: Francia, Spagna, Italia, Svizzera, Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Belgio!

E i siti dell'attuale Federazione dei siti Cluniacensi?

La Federazione chiama "sito cluniacense", un complesso di edifici - o ciò che ne resta oggi - legati alll'Abbazia di Cluny dal X al XVIII secolo. Questa definizione permette di considerare come sito cluniacense:

  • I monasteri fondati da Cluny
  • I monasteri riformati da Cluny (abbazie di Cluny fondate prima e assegnate ad essa per la riforma del loro stile di vita monastico)
  • I monasteri che hanno intrattenuto stretti legami con Cluny
  • I cosiddetti "decanati", centri nevralgici al centro del sistema feudale stabilito da Cluny
  • Residenze particolari
  • Feudi e signorie dell'Abbazia di Cluny
  • Villaggi, monumenti e luoghi che trattengono in senso lato una memoria cluniacense

Il riconoscimento della rete dei siti di Cluny quale Grande Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa

Gli "itinerari culturali" illustrano i valori fondamentali del Consiglio d'Europa: diritti umani, democrazia culturale, diversità culturale europea e identità, di scambio reciproco e di arricchimento di là dei confini e dei secoli.
La rete dei siti di Cluny ha ricevuto questa dichiarazione nel Maggio del 2005.
Questo programma è nato nel 1987, da una semplice idea: dimostrare in modo visibile e il viaggio attraverso lo spazio e il tempo, come l'eredità dei diversi paesi d'Europa come un patrimonio culturale comune a tutti.
Il primo percorso è noto a tutti: la strada per San Giacomo di Compostela, il famosissimo "cammino": la prima fonte di ispirazione, prima di diventare il riferimento per lo sviluppo di azioni future.

I principali obiettivi del programma europeo sono:

  • promuovere la consapevolezza di un'identità culturale europea e della cittadinanza europea, sulla base di un insieme di valori comuni incarnata intorno itinerari culturali che ripercorrono la storia delle influenze, scambi e gli sviluppi delle culture in Europa
  • promuovere il dialogo interculturale e interreligioso attraverso una migliore comprensione della storia europea
  • tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale come un fattore di miglioramento della qualità della vita e come fonte di sociale, economico e culturale
  • privilegiando un turismo culturale in una prospettiva di sviluppo sostenibile

Nel marzo 2005, a nome della Federazione, Robert De Backer, Vice Presidente, e Christopher Voros, direttore, presentano al Comitato del Consiglio degli itinerari culturali, a Strasburgo, la richiesta per l'ottenimento di una menzione per Cluny. Il comitato direttivo raccomanda che, sulla scia di integrazione, Cluny sia inserito nel programma europeo di itinerari culturali e offre allo stesso tempo l'assegnazione di una dichiarazione distintivo: Grande Itinerario Culturale!
Tale raccomandazioni sarà seguita positivamente dall'Ufficio del Comitato direttivo per la cultura del Consiglio d'Europa, un paio di settimane più tardi, e nel maggio 2005, la menzione di Grande Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa, è attribuito alla rete di siti Cluny, prima influenza monastica da riconoscere in Europa!
Un anno dopo, il 16 giugno 2006, il riconoscimento viene assegnato, nella Abbazia di Cluny, al signor Michel Gaudard - Presidente della Federazione - a Gabriella Battaini Dragoni - Direttore Generale della Pubblica Istruzione, Cultura e Patrimonio del Consiglio d'Europa - nel corso di una speciale cerimonia.